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Consigli di lettura: “La Terapia Metacognitiva Interpersonale di Gruppo (TMI-G) per i disturbi di personalità”

La TMI-G

Ho avuto l’occasione di intervistare per Formapsicologi Raffaele Popolo autore, insieme a Giancarlo Dimaggio e Paolo Ottavi, di un interessante libro di recente uscita per la FrancoAngeli dal titolo “La Terapia Metacognitiva Interpersonale di Gruppo (TMI-G) per i disturbi di personalità”.

Raffaele Popolo è psichiatra, psicoterapeuta e cofondatore del Centro di Terapia Metacognitiva Interpersonale di Roma. Nel corso del nostro dialogo, di cui è disponibile la videoregistrazione on-demand, Popolo parla con passione e accuratezza della TMI-G, un modello efficace di trattamento breve per pazienti con disturbi di personalità, validato empiricamente e fondato sulla Terapia Metacognitiva Interpersonale.

La TMI-G è composta da 16 sedute a cadenza settimanale in cui, nel corso delle prime 15 sedute, vengono presentati i Sistemi Motivazionali Interpersonali (agonistico, affiliazione/appartenenza, attaccamento, accudimento, esplorativo, sessuale e cooperativo), mentre l’ultima seduta è dedicata al confronto libero tra i partecipanti sulla propria esperienza nell’intero percorso.

Per ogni sistema motivazionale sono previste 2 sedute consecutive, ad eccezione del sistema cooperativo a cui vengono dedicate 3 sedute, sia perché tende ad essere il meno sperimentato dai pazienti con disturbo di personalità, sia per evidenziarne l’importanza ai fini del superamento delle problematiche relazionali. Ogni seduta è divisa in una prima parte psicoeducativa e in una seconda parte esperienziale, dove si  impiega la tecnica del role play. La parte psicoeducativa non è solo informativa, ma è anche preparatoria alla seconda: la presentazione di materiale inerente i sistemi motivazionali stimola infatti l’emergere di memorie autobiografiche e il contatto col proprio mondo interno.

Nel libro, come evidenziato anche nel corso dell’intervista, vengono descritte in modo approfondito tutte le caratteristiche della TMI-G (modello teorico alla base, scopi e regole del protocollo, composizione delle sedute, struttura del gruppo, indicazioni per affrontare le varie difficoltà che possono emergere …).

Il gruppo diventa quindi risorsa preziosa, in quanto contesto capace di offrire “uno spazio semi-naturalistico” in cui i pazienti possono esercitare le loro abilità metacognitive, migliorare il loro funzionamento sociale e sperimentare inoltre un senso di appartenenza e comunanza con gli altri, esperienza quest’ultima nuova per molti.

Nel corso del dialogo, abbiamo potuto approfondire anche il “dietro le quinte” della TMI-G, ossia  come è nato e come si è sviluppato il lavoro che ha portato alla sua elaborazione e anche come sia possibile integrarla con la psicoterapia individuale. Ne emerge il racconto di un importante lavoro di squadra, che promette interessanti sviluppi futuri.

Articolo a cura di Laura Lambertucci, psicologa e psicoterapeuta. Specializzata in psicoterapia cognitivo-comportamentale presso “Studi Cognitivi”. Ha conseguito i livelli 1 e 2 del training in EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) e i livelli basic e intermediate del training in Terapia Metacognitiva Interpersonale


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